CYBERPUNK E POST-CYBERPUNK by Danilo Santoni
(R)EVOLUTION
Il termine cyberpunk
(cp), per il grande successo e il conseguente dilatamento dell'area di
riferimento, ha perso ormai ogni valore distintivo e oppositivo.
Il termine era stato coniato
da Gardner Dozois, l'illustre curatore dell'antologia annuale The Year's
Best Science Fiction (nonchè curatore dell'Asimov's),
e indicava originariamente quel gruppo ristretto di autori, Gibson,
Sterling,
Shiner, Rucker, Shirley, Cadigan e Kadrey, che venivano indicati anche
col nome di Neuromantics per via del famoso Neuromancer,
punto di partenza di tutto il successo.
La stagione vera dei cyberpunk
durò poco e la pietra tombale può identificarsi nel volume
The
Difference Engine.
Le ragioni di questa morte
sono molte.
Prima di tutto, gli eroi
dei romanzi cp provengono da un sottoproletariato di misfits, di
disadattati ed esclusi dai processi sociali principali che sono dei veri
esperti di informatica e grandi conoscitori del cyberspace. Il modulo narrativo
scelto per presentare questa umanità è quello del film
noir.
Il risultato è stato
pressoché fallimentare per quanto riguarda le possibilità
di sviluppo dato che il modulo narrativo ha ingabbiato la narrazione entro
schemi troppo rigidi sfornando, così, romanzi tutti uguali e perché
il misfit cibernetico è risultato soltanto una pura invenzione
letteraria. Se infatti inizialmente esisteva, all'interno della società,
un'identificazione dell'esperto informatico con l'hacker e quest'ultimo
era una figura negativa, con l'avanzamento tecnologico che ha permesso
un'imponente informatizzazione della società, questa figura è
arrivata ai gradini più alti dei valori sociali a scapito di altre
figure precedentemente dominanti (come per esempio l'atleta-eroe, tutto
muscoli e violenza).
Il cambiamento del livello
sociale del personaggio principale ha portato ad una focalizzazione sui
problemi di classi sociali diverse da quelle di partenza e questo ha causato
la rottura dello schema narrativo originale del cp.
In secondo luogo, molto ha
contribuito alla morte del cp la sua fortuna.
Una delle caratteristiche
della società e della cultura statunitense, infatti, è proprio
quella di assorbire tutte le spinte più rivoluzionarie per mezzo
del successo commerciale: si tratti di letteratura (Melville, Dos Passos,
Hemingway, Fitzgerald...), di arte (pop-art, graffiti...) o espressioni
sociali, si è trattato sempre di un'assimilazione da parte del potere
ufficiale tramite il successo di critica e/o di pubblico.
Nel caso del cp, il successo
ha portato imitatori (che si sono limitati ad imitare e rendendo ancora
più evidente la costrizione dei legami narrativi del film noir)
e compagni di viaggio che, grazie alle proprie capacità e alla propria
inventiva, sono subito partiti per l'esplorazione di nuovi sentieri.
Il termine, rimanendo in
vita, ha continuato ad allargare i confini del proprio campo semantico
ed ora, per avere un qualche valore indicativo, cyberpunk deve essere affiancato
da un qualche aggettivo che lo caratterizzi.
Oggi, a un gruppo per così
dire storico che rimane in gran parte fedele ai vecchi paradigmi (mi riferisco
al Gibson di Virtual Light e allo Sterling di Bicycle Repairman)
c'è tutta una serie di autori come
Egan, Simmons, Banks, McDonald,
Williams, Stephenson…
che, pur usando i materiali propri del cp, seguono strade nettamente distinte.
C'è forse un esempio
illuminante di questo processo.
Il film Blade Runner
viene indicato da tutti come il punto di partenza e la base del cp. Da
quel film Gibson e soci avrebbero preso lo spirito e i sentimenti dei loro
personaggi. Il film è tratto dal romanzo di Philip K. Dick Do
Androids Dream of Electric Sheep, ma lo sceneggiatore ne ha stravolto
sia la trama che lo spirito e l'estrazione sociale del personaggio, che
era un rappresentante della classe media tutt'altro che ricoluzionario.
In And
Philip K. Dick wept. Steve Mizrach cerca di dimostrare come si
possa ritenere che Dick sia alla base del cyberpunk. Il ragionamento di
Mizrach si può accettare benissimo se si
accetta col termine cyberpunk
il tipo di fantascienza prodotto attualmente.
Santoni
Danilo