La scena è uno strumento di piacere.
Lo è ogni cosa con cui noi interagiamo volentieri.
L'uomo è incessantemente alla ricerca di piacere, in un
modo o nell'altro, spesso per vie traverse e alquanto
misteriose.
Il piacere può essere fisico o psicologico.
Può essere l'abbuffata ad un pranzo di nozze o il ritiro
in ascetica meditazione, la compagnia di una persona
amata o il controllo della radio locale.
Ci sono
strumenti di piacere che sono particolarmente versatili e
soddisfacenti. Il computer ne è un perfetto esempio.
Il possessore lo usa nel modo che preferisce, riempie il
suo hard disk di tanti piccoli attrezzi immateriali che
usa per suo diletto, esplora, conosce, configura, lo
plasma secondo le proprie necessità e i propri desideri.
Magari lo abbellisce con immagini porno per soddisfare
parzialmente anche i desideri più ancestrali.
Ogni utente tende a fare del suo computer il giocattolo
perfetto, quello che risponde alle proprie necessità nel
modo preferito.
Una fonte di piacere psicologico è l'Ego
Stimolazione.
Qualsiasi cosa positiva detta o riferita a noi aumenta la
nostra opinione di noi stessi, gonfia l'ego, ci stimola
la sete di riconoscimento e affermazione.
La scena è un mondo di Ego-Stimolati.
I singoli giocatori di questo grande gioco agiscono e
producono per Ego-Stimolarsi, per affermare il proprio
nome tramite le proprie opere. A differenza di un
computer, la scena non può essere facilmente plasmata
secondo i propri desideri, uno ci si deve adattare per
succhiarne al meglio le sue risorse Ego-Stimolanti.
La ricerca di Ego-Stimolazione spinge programmatori,
grafici, musicisti e tutte le altre specie a dilapidare
tempo facendo demo e produzioni varie senza lucro e senza
riconoscimenti nel mondo reale.
Li costringe a realizzarli secondo i canoni e le leggi
etiche ed estetiche esistenti.
Li induce contemporaneamente a cercare di cambiare questi
canoni, che non sono assoluti ma evolvono con la scena, a
svolgere un ruolo attivo su di essa, a tentare di fare
con essa quello che si fa con un computer.
La scena è finta, ma i suoi effetti sui suoi membri
sono reali.
E' una vita parallela dove le personalità si
sperimentano, dove si possono raggiungere successi non
possibili nella vita reale.
Ci si può innamorare della scena e della propria vita al
suo interno, lo si fa perché la vita reale non concede
le stesse soddisfazioni, perché non produce le stesse
Ego Stimolazioni.
La scena fa bene all'Ego, dunque, ma è pericolosa
come la stessa Ego Stimolazione.
E' una droga che induce tolleranza e dipendenza. La
Stimolazione viene ricercata sempre in dosi maggiori,
commenti benevoli fatti e ripetuti nella scena sulla
propria opera non fanno più effetto, lasciano
indifferenti, ci si è abituati.
L'Ego Stimolazione è alla base della motivazione
nella scena, quando non viene più somministrata o quando
non si possono più dare dosi maggiori, lo scener si
stufa, perde interesse, lascia la scena.
Non c'è motivo di credere che quanto detto sopra non
valga anche per ogni altro genere di Scena, cioè per
ogni realtà alla base di ogni attività umana.
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pubblicato su Infamia 2, rivista su disco sulla scena
demo Amiga
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