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COSA SIGNIFICA CYBERPUNK by Endorfine.org
Il testo che segue, tratto dal "Corriere Telematico", riassume brevemente la storia e la filosofia che anima il movimento cyberpunk dandone una visione di insieme utilissima a chi sta muovendo i primi passi nell'univero del virtuale.

"Cyberpunk" e' un termine che, di per se', ha un'origine letteraria, essendo stato usato per indicare un nuovo movimento di fantascienza (Gibson su tutti, poi Sterling e Dick) venuto a scuotere un po' il panorama statico letterario di questi ultimi anni. E' stato lo stesso Sterling a paragonare questa nuova corrente al fenomeno punk, sia come liberazione dai vecchi standards, sia come prevalenza dell'aspetto pratico su quello teorico. In piu', la "fauna umana" che popola questo tipo di letteratura ricorda, nella sua eterogeneita', la scena punk, basti pensare all'ambiente in cui si muovono i protagonisti di "Blade Runner", tratto da un romanzo di Dick. Una delle caratteristiche principali di questo tipo di fantascienza e' un diverso rapporto con la tecnologia, vista non piu' come un qualcosa di potenzialmente pericoloso, ma come un modo per estendere le capacita' umane, superare i propri limiti.

Questa "scena letteraria" e' stata poi sovrapposta ad una "scena reale" preesistente, quella dell'underground computing americano, composto da hackers e phone phreakers che in un certo senso sono la migliore approssimazione reale dei personaggi gibsoniani. Trasportato nel mondo reale, il termine cyberpunk non ha una vera e propria definizione ed e' stato usato da molti con differenti accezioni (molto spesso a vanvera). In sostanza, si usa dire che "cyberpunk e' un'attitudine", un diverso atteggiamento verso la tecnologia, un passare dall'essere utilizzatori passivi a diventare figure attive, che utilizzano le nuove tecnologie (vengono subito in mente i computers, ma anche il fax, itelefoni, la telematica, il video) in maniere alternative, diverse da quelle "ufficiali". In questo senso, quindi, "cyberpunk" non ha una valenza politica (anche se semplicisticamente spesso si pensa cyberpunk = hacker politicizzato), in effetti anche chi usa il modem per viaggiare tra le BBS e' un po' cyberpunk. Al movimento cyberpunk viene data una connotazione sociopolitica in quanto certe sue caratteristiche (autonomia rispetto ad un potere centrale, rivendicazione della liberta' di comunicazione e di accesso all'informazione, abolizione del copyright) non sono certo ben viste dallo stato, si pensi in America all'operazione Sundevil (il sequestro - spesso arbitrario - di apparecchiature a molti hackers per presunte frodi telematiche) o, per arrivare a qualcosa di piu' nostrano, la polemica sull'area Cyberpunk di Fidonet. E' relativamente diffusa l'opinione che il cyberpunk si attui poi in una specie di terrorismo informatico, ma e' ormai molto tempo che l'hacking si esprime in modo "positivo", senza arrecare danni ai sistemi ma semplicemente facendo circolare l'informazione che e' riuscito ad ottenere.

Ovviamente, qualche fesso lo si trova sempre, e i media non aspettano di meglio. Negli USA queste polemiche hanno portato ad una presa di coscienza da parte del pubblico telematico sui problemi della liberta' di diffusione dell'informazione, ponendo un freno al comportamento fin troppo "disinvolto" del governo e delle compagnie private, problema oggi nuovamente attuale dopo le voci di imposizione da parte del governo USA di un unico algoritmo di crittazione e la possibilita' di regolamentazione di Internet. In Europa la valenza "antagonista" del cyberpunk e' stata forse messa in atto piu' che negli USA, i gruppi europei hanno avuto una maggiore coscienza delle proprie origini culturali e politiche. Il gruppo europeo piu'famoso e' certamente il Chaos Computer Club (CCC) di Amburgo, di cui ricordiamo l'hackeraggio del BTX, una specie di servizio computerizzato di comunicazioni creato dalle Poste tedesche, hackeraggio che dimostrando la fragilita' di questi sistemi porto' poi al fallimento del progetto del governo tedesco di un censimento informatizzato per immagazzinare in un computer centrale tutti i dati della popolazione. Il CCC organizza poi degli incontri annuali con scambi di informazioni, workshops, etc. Sul tipo del CCC sono poi gli altri gruppi "storici" europei come HackTic (Darmstadt Olanda, il gruppo che ha organizzato i Galactic Hackers Party) o Bayerische HackerPost (Monaco di Baviera). In Italia la scena piu' interessante gravita intorno ai centri sociali di varie citta' (Milano, Bologna e Roma sulle altre), ricordiamo l'ECN (European CounterNetwork) che collega vari centri sociali, CyberNet (la resurrezione dell'area Cyberpunk di Fidonet, in un certo senso), i vari New Media Party organizzati da Decoder e in generale l'attivita' della casa editrice ShaKe. Il "discorso cyberpunk" e' comunque molto ampio e sfocia in altri temi (la realta' virtuale a basso costo, ad esempio) altrettanto complessi, per chi volesse approfondire la parte puramente letteraria sono indispensabili le opere di William Gibson ("Neuromancer", "Count Zero", "Mona Lisa Overdrive", "The Night Of Burning Chrome") tutte reperibili in (discutibili) traduzioni italiane, come anche "Do Androids Dream Of Electric Sheeps" di P.K.Dick, da cui e' stato poi tratto il film "Blade Runner". Per una visione storica dell'hackeraggio e del phone phreaking leggete l'ottimo "Giro di vite contro gli hacker" (di Bruce Sterling, ShaKe edizioni). Per avere una visione piu' "diretta" chi puo' si rilegga i messaggi della defunta area Cyberpunk di Fidonet.

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