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MATRIX E IL MILLENNIO by Mick Broderick
Matrix (The Matrix) si pone all'avanguardia per quanto riguarda il genere del film d'azione e degli effetti speciali. Ha richiamato grandi quantità di spettatori facendo grossi guadagni. Si tratta anche della riedizione di una delle storie più antiche nella tradizione giudeo-cristiana, quella dell'apocalisse.

Rispecchiando il mito di combattimento dell'apocalisse di Norman Cohn che si situa giù fino a Zoroastro, il personaggio centrale del film è l'eroe riluttante che ci è familiare, che deve abbracciare il fato a lui predestinato e smascherare ed abbattere una tirannia onnipresente.

Il tema, i personaggi e anche l'aspetto estetico del film, riflettono tutti fantasie millenariste e ad esse fanno riferimento.

Impiegato di giorno per una ditta di computer Neo (Keanu Reeves) passa le notti come hacker in cerca dell'eponima Matrix; sospetta che esista in qualche luogo e ne segue le dicerie senza però conoscerne gli scopi o la potenza. Neo viene contattato clandestinamente da Morpheus, una presenza conosciuta nel mondo degli hacker e dal suo agente, Trinity. Entrambi lo mettono in guardia nei confronti di un pericolo imminente e in modo enigmatico lasciano cenni seducenti sulla presenza di Matrix.

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Neo viene ben presto arrestato da dei misteriosi Agenti; una specie di men-in-black, dei doppelganger del servizio segreto che hanno giurisdizione sui poliziotti locali e che immediatamente iniziano ad interrogare Neo nel loro quartier generale. In una sequenza emozionante ed orrorifica l'irritabilità e il rifiuto di Neo a stringere un patto (offerto dai suoi catturatori per tradire Morpheus) sono seguiti dall'incredibile fusione e trasformazione del suo viso in una forma che gli elimina la bocca (e con essa la sua possibilità di chiamare e di parlare con un avvocato). Qualche attimo dopo gli viene innestato uno strumento robotico di tracciamento che assomiglia ad un gambero metallico in miniatura: l'impossibilità degli eventi attraverso cui sta passando crea una frattura epistemologica nella visione del mondo di Neo (e in quella del pubblico che assiste). Ma neo si risveglia, madito di sudore e deduce che sia tutto un sogno...

Apparentemente ambientato in una attuale metropoli anonima e moderna (in realtà, Sydney), The Matrix in definitiva riferisce di come la natura sempre più deumanizzante della nostra tecnologia informatica ci abbia assuefatti alla sua capacità di rendere invisibile l'interfaccia uomo/macchina ormai ubiqua, creando un mondo virtuale o cibernetico che è indistinguibile da quello Reale.

Ma questo scenario è, sostanzialmente, uno schermo, una facciata iperreale creata dall'intelligenza artificiale (IA) di una macchina in un futuro lontano per mascherare l'emergere catastrofico della sua senzienza, cosa che ha soppiantato l'homo sapiens come specie dominante sul suo stesso pianeta desolato. Strutturalmente il film è simile a molte fantasie popolari dell'apocalisse apparse recentemente, come per esempio The Terminator e il suo seguito T2: Judgment Day. Questi film focalizzano la propria azione su di un messaggero oltre o al di fuori la normale linearità spazio/tempo che interviene nel presente per inserire un'azione che alteri un futuro in cui i resti dell'umanità stanno combattendo l'estinzione nei confronti di un'intelligenza artificiale creata dall'uomo che non lascia tregua. Come tali, questi messaggeri rappresentano gli agenti dell'immanenza, la voce della profezia: un avvertimento e una guida che spinge l'eroe messianico verso il confronto finale col nemico oppressore.

La storia del cinema di fantascienza è pieno di narrazioni apocalittiche e abbonda di tali figure messianiche, di solito salvatori extraterrestri (da Day the Earth Stood Still all'intera serie di Superman) che arrivano sulla terra ad avvertire o a proteggere la nostra specie. Matrix si fonda su questo genere con riferimenti alla civiltà aliena estinta di Forbidden Planet, i Krell che caddero vittime della loro stessa tecnologia avanzata.

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Matrix è anche una favola postmoderna auto-cosciente che si fonda su molti testi popolari da Through the Looking Glass a 1984 di Orwell e sulla filosofia di simulazione di Jean Baudrillard. Ma ogni allusione ha un contesto millenarista. Per esempio allorché viene finalmente mostrata a Neo la Matrice e il suo terrore sublime e la sua sorpresa, un compagno apostata salvato dal sotterfugio della RV sottolinea in modo loquace: "Non sei più a Kansas City, Dorothy", che mina l'incomprensibile rimozione di Neo da suo stato di sogno virtuale accentuando il brivido allucinatorio della rivelazione che sta ora sperimentando.

Fin dall'inizio Matrix fornisce prova della sua traiettoria apocalittica. La sequenza dei titoli di testa mostra il codice del computer di Matrix come una serie di icone criptiche (simili a rune negromantiche) trasformate in testo elettronico trasparente da cui viene creato il mondo virtuale e nascosto quello reale. In un modo analogo in una sequenza finale rivelatoria il momento dell'apoteosi di Neo arriva allorché egli accetta definitivamente lo status di eroe erogatore ed è resa cinematicamente con la sua capacità di 'vedere' il codice della Matrice in tempo reale e, con ciò, frantumare l'illusione del virtuale. A questo punto diventa invincibile nell'ambiente iperreale che i suoi nemici hanno creato per arrestare e atrofizzare il progresso umano.

Gli atti millenaristi in Matrix sono sia letterali che figurativi. Quando Neo viene svegliato dai suoi compagni notturni per un certo software di contrabbando, uno di loro afferma "Wow, sei un salvatore... un mio personale Gesù Cristo"; un tema rinforzato immediatamente dopo che Neo arriva tardi al lavoro e il suo capo gli da una strigliata dicendogli che è diverso da tutti gli altri.

Successivamente, Morpheus innalza il richiamo contro l'oppressione millenaria proclamando che Neo è l'Eletto ("the One") che ha sempre atteso. Definisce Neo "uno schiavo nato in catene" confidando che qualcuno, nato un tempo nella Matrice e che fu il liberatore originario, morì ma fu profetizzato il suo ritorno (in una seconda venuta) e la sua guida dei resti della società umana, al sicuro nella città segreta di Sion (l'ultimo nucleo abitato umano vicino al centro della terra), per sconfiggere la conduzione dell'IA della Matrice che si sta cibando parassiticamente dall'umanità.

Da qui la narrazione del film situa in modo tutt'altro che ambiguo Neo come un Messia virtuale, un salvatore dall' (e dell') iperreale.
 


© Mick Broderick, 1999
tit. orig. The Matrix and the Millennium, da Millennial Stew, Center for Millennial Studies, Boston University

trad. ital. Danilo Santoni

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