COMUNICAZIONE MEDIATA DAL COMPUTER: UNA PROSPETTIVA SOCIOLOGICA by Elena Bettinelli
Introduzione
L'utilizzo del mezzo informatico ha conosciuto negli ultimi decenni un'evoluzione tesa non soltanto a sancire le sue importanti funzioni in campo scientifico, relative al calcolo esatto e all'elaborazione dei dati, ma a valorizzarne le proprietà come strumento di comunicazione interpersonale.
La Comunicazione Mediata dal Computer (CMC) ha delle ripercussioni importanti sia sulla società in generale che sulla psicologia del singolo individuo. Si può affermare che essa modifichi, in un certo senso, le modalità comunicative intrattenute a livello interpersonale poiché introduce un sistema di interazione mediato, interfacciato da uno strumento tecnologico. Da ciò consegue che i rapporti fra gli individui mutino da un punto di vista qualitativo (ogni utente comunica partendo da una condizione di occultamento, di invisibilità, cosa che mai avviene nel corso di una relazione faccia a faccia) nonché quantitativo ( la connessione in Rete fa sì che milioni di utenti vengano coinvolti in un unico e globale circuito informativo).
Il meccanismo di virtualizzazione, l'opportunità non solo di riprodurre digitalmente oggetti esistenti in natura, ma di ideare testi scritti, geometrie, immagini, assemblaggi multimediali che trovano un referente soltanto entro la superficie di uno schermo, esercita nell'uomo un fascino, un'attrattiva che non possono essere ignorati.
Oggetto del primo capitolo sarà per l'appunto l'importanza insita nei processi di simulazione. Il loro valore si concreta nell'essere non soltanto strumentale, legato cioè ad una miglior comprensione della realtà attraverso la messa a punto di modelli, bensì si rivela portatore di una connotazione fortemente estetica; trattare con quanto gode di requisiti virtuali, giocare con e attraverso il proprio computer, conduce talora alla percezione che tutto questo rappresenti un mondo quasi alternativo a quello reale, controllabile e dominabile, ricco di forme, colori, effetti dinamici che soggiacciono ai capricci dell'ideatore umano.
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La connessione dei computer in Rete rivoluziona le modalità di trasmissione informativa detenute da media di utilizzo già consolidato come il telefono o l'apparecchio televisivo. Il processo comunicativo instaurato dal mezzo informatico consente non solo il collegamento e l'accesso simultaneo ad ogni informazione immessa e circolante, ma una sorta di effetto sinergico che scaturisce dalla miriade di messaggi e contributi intellettuali di tutte le persone che utilizzano il proprio PC a fini collaborativi: il prodotto finale di questa grande rete di comunicazioni e interventi che si incontrano e si annodano, definito da Pierre Lévy "intelligenza collettiva" (concetto approfondito nel secondo capitolo), rappresenta il punto più ambito cui lo sviluppo e l'utilizzo congiunto delle nuove tecnologie dovrebbe tendere.
L'uso della Rete come strumento mediatico modifica inoltre quel senso dello spazio-tempo che consegue alle forme comunicative implicanti compresenza fisica in uno spazio circoscritto e ben definito. La relazione interpersonale diretta, faccia a faccia, richiede che ci sia reciproca percezione visiva dei partecipanti alla comunicazione. Attraverso l'interfacciamento del mezzo informatico l'utente si trova a disporre di opzioni comunicative che prescindono dalla prossimità fisica del proprio interlocutore e non sono soggette ad una determinata temporalità entro cui gli effetti della comunicazione debbano prodursi (si pensi ai tempi di emissione e ricezione informativa nel caso di dialogo diretto tra due o più persone). L'utente Internet ha l'opportunità di accomodarsi entro una cornice temporale flessibile ed elastica, poiché le opzioni comunicative di cui dispone ammettono che vi sia una scarto temporale modellato sulla base di esigenze personali.
La comunicazione in differita è tranquillamente riprodotta attraverso i servizi di posta elettronica (e-mail) e bacheche elettroniche. Tuttavia anche la velocità, l'immediatezza del parlato, del 'botta e risposta' ha la sua variante telematica nelle Internet Relay Chat dove la sincronia, il cosiddetto tempo reale non trova alcun ostacolo nell'interfaccia informatica che, anzi, si dimostra eccellente nel conferire la vivacità che è propria ad un dialogo diretto, esentando l'utente dalla necessità di svelare le sue sembianze all'interlocutore.
Il facile accesso a informazioni provenienti da ogni dove, la possibilità di connettersi a siti ed utenti la cui collocazione geografica spesso non viene indicata e, nell'ottica di utilizzo della Rete non assume un'importanza fondamentale, fa sì che si possa parlare di un emergente processo di deterritorializzazione; la percezione del territorio, del luogo fisico in cui le persone vivono e dimorano viene riconfigurata da una rete globale di interazioni e connessioni che conduce a relegare in secondo piano il senso di condivisione e identificazione in una realtà nazionale e geografica. Le persone che comunicano attraverso la Rete si trovano svincolate dall'ottica di appartenenza ad uno spazio abitativo, delimitato da confini, avente una cultura, un linguaggio, un'organizzazione politica definita; lo scambio informativo generalizzato, l'interconnessione globale, producono un sistema entro cui comunicazioni e messaggi oltrepassano le frontiere dello Stato, delle realtà locali, immettendosi in un circuito in cui la percezione e l'importanza di stare fisicamente in un certo luogo, sbiadiscono.
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Nel quarto capitolo verranno prese in considerazione le modalità di costruzione di un contesto di tipo sociale. L'esistenza di una comunità di utenti che comunicano e trasmettono informazioni su scala mondiale rende implicito che ci siano alcuni elementi, sull'incidenza dei quali si può essere più o meno d'accordo, che spiegano ed interpretano un genere di socialità che si regge sulla diffusione del computer come strumento di comunicazione e non di semplice calcolo o elaborazione dati.
Gli elementi considerati vanno da una competenza di tipo tecnico sul funzionamento dei sistemi informatici (uso adeguato delle interfacce strumentali e conoscenza di quelle grafiche) alla costituzione di un vero e proprio ambiente di natura sociale caratterizzato da regole di funzionamento e norme prescritte agli utenti. La comunicazione interfacciata dal computer cambia altresì, all'interno di questo supposto costrutto sociale, lo stile comunicativo attraverso il quale gli utenti interagiscono e in cui in qualche modo si riconoscono. Le modalità di trasmissione, i registri comunicativi utilizzati sono molti e diversificati (si consideri la comunicazione attuata tramite BBS, posta elettronica o chat), ma tutti in qualche modo convergenti verso un reciproco riconoscimento in una comunità immateriale - o virtuale - non precisamente situata nel tempo o nello spazio.
Le comunità virtuali contengono un altissimo potenziale comunicativo, proprio perché ricomprendono milioni di utenti che risiedono fisicamente nei luoghi più disparati, sono portatori di culture, linguaggi, esperienze umane il cui intreccio conduce ad uno scambio informativo di valore e ricchezza incommensurabili.
Una qualsiasi entità sociale è composta da individui e , nel caso della comunicazione mediata dal computer, ognuno di questi individui o, per meglio dire utenti, ha l'opportunità di utilizzare l'interposizione dello schermo per dare ad intendere sembianze fisiche e caratteristiche psicologiche che, rispettivamente, non gli appartengono o non corrispondono al suo consueto quadro comportamentale.
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Nel quinto capitolo verranno analizzate le opportunità di occultamento di alcuni aspetti del proprio sé a favore di una rappresentazione identitaria ideale che l'utente può costruire a proprio piacimento e far circolare attraverso i canali della Rete.
Il gioco della finzione, del raggiro, della messa in scena di 'maschere' diverse e molteplici rappresenta una motivazione importante del successo che questo genere di comunicazione sta ottenendo. Poter simulare attraverso il proprio computer ciò che nella realtà rimane precluso a modificazioni, come l'età o il sesso, sottolinea ancora una volta le opportunità manipolatorie che il virtuale conferisce.
Nel capitolo conclusivo verranno infine spiegate le modalità di funzionamento e approccio del WWW (World Wide Web), il servizio più importante ed esteso di cui la rete Internet dispone.
Il Web, attraverso un sistema di utilizzo estremamente semplice, consente un assorbimento informativo di tale portata da farne uno strumento assai prezioso e diffuso. La sua struttura ipertestuale consente infatti che da un sistema di informazioni fittamente interconnesso, l'utente possa, con opportuni mezzi di ricerca personali (la sua strategia d'indagine) e con l'ausilio di alcuni strumenti specifici (i motori di ricerca), individuare ciò che gli interessa. Il problema di come riuscire a selezionare e ordinare tutto ciò che passa attraverso i canali telematici, riguarda l'intera Rete ma si delinea con maggior chiarezza nella trattazione del WWW.
Le modalità di collegamento delle schermate Web verranno spiegate e interpretate alla luce di processi di natura mentale, psicologica e cognitiva, quelli che consentono all'utente di individuare ciò che gli interessa, organizzando in modo accettabile le informazioni proposte dal WWW, senza che queste gli appaiano come racchiuse in una massa sterminata e ingestibile.
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