"Per i d.j. americani, "musica cyberpunk" non è altro che la dura, minimale ed estremista techno house europea - belga, inglese, italiana o tedesca che sia. Ma è soltanto una trovata momentanea, una definizione debole. Nelle pagine di William Gibson, l'unica "musica cyberpunk" filologicamente autorizzata è il dub-raggae ascoltato dai bizzarri abitanti rasta della colonia spaziale orbitante, in Neuromante"...[Continua]
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