ONDAQUADRA
MAGAZINE ~ [LA RiF0RMA] #03 - 17/09/2001 | |
LETTERA AD UN HACKER by MartinLutero
Carissimi di Ondaquadra, vi trasmetto la lettera che ho mandato ad un
mio amico. Lui è un hacker nel senso più letterale del termine. Dunque è una
persona che conta. Ve la giro, penso che sia buona per tutti noi, hacker e non.
Trattieni il respiro: MafiaBoy, 17enne canadese, rischia il carcere; Sklyarov,
26enne programmatore russo con figli, rischia 25 anni di galera per aver scritto
un software legale nel suo paese; le majors chiudono la bocca a Felten,
professore di Princeton, per non fargli dire come fa a craccare i codici di
protezione della SDMI; i provider americani sono trascinati in tribunale dalle
majors perché ospitano server di file-sharing (openNAP e via dicendo); mp3.com
è stato comprato da Vivendi; Napster sarà di nuovo, ma a pagamento;
eretico.com, gattibonsai.it, rotten.com e altri: aumentano i siti chiusi o sotto
accusa e, anche in Italia, i contenuti liberi fanno sempre più male; in
Germania pensano ad un sistema di monitoraggio dei contenuti web; filtri di
Stato in Cina, Arabia Saudita, Vietnam, Iran e Città del Vaticano; censure
sulle opinioni in internet in Malaysia, Cuba, Singapore; i newsgroup non sono più
supportati da MSN; sulla stampa internet è un "mercato importante";
in alcune città della Florida sono già attive webcam della polizia per
scansionare i volti dei passanti; all'areporto di Heatrow, a Londra, l'identità
dei passaggeri verrà presto determinata da una scansione dell'iride, stessa
cosa sta accadendo negli areoporti di Parigi e Francoforte; in Italia l'identicard
potrà contenere i dati biometrici degli italiani; la maggiorparte del traffico
internet negli USA va su 4 siti; in Italia le news che gli utenti internet
leggono sono perlopiù quelle messe in rete dai giornali cartacei imbollinati
dalle autorità o quelle delle agenzie di stampa finanziate dai soldi pubblici.
Ok, adesso puoi respirare. Ho chiuso qui questa lista, tralasciando volutamente
questioni ambientali e prettamente finanziarie, perché se fossi andato avanti
probabilmente saresti schiattato. Già, la lista è lunga ed ogni constatazione
è un pugno in pancia, difficile da digerire... impossibile respirare.
Ora che
ti sei ripreso te lo posso dire: questi sono tutti segnali della perdita di
coscienza della comunità hacker. Se questa fosse stata sveglia com'è nella sua
natura, dinamica com'è nella sua esperienza e capace com'è nel suo mito, non
avrebbe consentito negli ultimi anni una simile escalation. La conoscenza della
tecnologia, status symbol per tanti che hacker non sono ma si definiscono, è
strumento potente nelle mani dei potenti di sempre, che creano indisturbati la
loro infrastruttura attorno a due perni: il controllo e la (nuova) possibilità
di controllare davvero. Immagina un italiano tra dieci anni. Avrà nel
portafoglio una card, una carta di identità, che sa tutto di lui. Una card che
conterrà i suoi dati anagrafici, il suo stato di salute, i suoi segni
biometrici. Una card che l'italiano inserirà in un "driver" in ogni
ufficio pubblico, o direttamente da casa, senza avere la più pallida idea della
tecnologia che c'è dietro. Dentro la card ci potrà essere di tutto, tutto vi
potrà essere scritto o letto senza che l'italiano lo sappia. La chiamano carta
di identità digitale, ma quella è un'altra cosa, è una cosa che oggi
l'italiano sa leggere, che contiene informazioni che l'italiano conosce, e che
non può nascondergli nulla. L'unico dato biometrico è una fotografia, un mezzo
stupro che abbiamo imparato a sopportare perché ne abbiamo il controllo e
sappiamo chi la guarda e quando.
Ci vuole poco a constatare che il rifiuto della
realtà del potere organizzato è alla base del rifiuto di agire da parte di un
numero enorme di hacker, personaggi rari e preziosissimi. Ma ci vuole molto di
più a capire quali sono i danni che il mancato impegno da parte della comunità
hacker sta creando. Non bastano pochi e isolati paladini del cybermondo libero,
ci vuole molto di più, ci vuole una coscienza collettiva. Scrivine, parlane,
ricordati che la Riforma può essere schiacciata dalla ControRiforma. E in mezzo
c'è la libertà di tutti noi. Sei pronto a rinunciarci?
Con affetto, Martin Lutero martin.lutero@deandreis.it