CREATIVE COMMONS di Maria "DaMe`" Molinari
Far
circolare idee, trasmettere sapere e conoscenza,
donare cultura. Ecco cosa chiedono autori e artisti
stanchi di subire le imposizioni del mercato e
le restrizioni del diritto d’autore, nonchè
attivisti politici e sociali desiderosi di promuovere
nuove forme di partecipazione. A partire da novembre
2004 e durante tutte le festività natalizie
c’è chi infatti ha denunciato con
forza ma pacificamente il caro prezzi della conoscenza
protestando contro il copyright e la SIAE. San
Precario, vestito da Babbo Natale, ha distribuito
gratuitamente in varie parti d’Italia libri
in formato digitale o fotocopiati, DVD e CD svincolati
dalla SIAE, masterizzati, persino scaricati da
internet.*
Che la cultura debba essere libera e che libera
debba essere la conoscenza è stato ribadito
anche in rete da chi però alle proteste
preferisce le proposte. Pare che riscuotano meno
critiche e più consensi. Stiamo parlando,
in particolare, di due iniziative, Scarichiamoli!
(www.creativecommons.it/main.php?page=scarichiamoli)
e Libera Cultura, Libera Conoscenza (www.liberacultura.it),
collegate entrambe alla Comunità e alle
licenze Creative Commons
[CC].
Share what you want, keep what you want. Condividi
quello che vuoi, tieni per te ciò che vuoi.
Questa è la filosofia delle licenze CC
in base alle quali gli autori di opere dell'ingegno
rinunciano all'esercizio esclusivo di alcuni diritti,
mentre i fruitori delle stesse godono di maggiori
libertà. Rilasciate in USA nel Dicembre
2002 dall’omonimo organismo no profit fondato
e diretto da Lawrence Lessig, autore di "Cultura
Libera",** in Italia sono state lanciate
ufficialmente il 16 dicembre scorso grazie all'operato
di iCommons Italy
e delle Affiliate Institutions
Italiane. Durante la presentazione, ai
promotori è stato chiesto di collaborare
alla stesura di un disegno di legge basato sul
principio che “ciò che è finanziato
con denaro pubblico deve essere di dominio pubblico”.***
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Di qui una proposta e un appello
di CC: realizzare un portale finanziato dallo
stato che valorizzi e diffonda l’arte, la
cultura, il sapere di pubblico dominio e la cui
parola d'ordine sia appunto "Scarichiamoli!",
coinvolgere in questa iniziativa istituzioni,
associazioni, fondazioni, università e
"gruppi della cultura e della condivisione
del sapere, affinché tutti insieme si lavori
al nuovo ambizioso e per molti versi esaltante
progett"o. Le opere di dominio pubblico,
quelle che cioè possono essere riprodotte,
sono tantissime e basterebbe poco per metterle
a disposizione di tutti su Internet. Mentre c’è
chi ancora progetta di farlo e attende risposte
istituzionali, su www.liberacultura.it,
che ha avviato il progetto “Libera Cultura,
Libera Conoscenza”, è possibile scaricare
legalmente alcuni volumi rilasciati sotto licenze
libere e già pubblicati
in formato cartaceo da Stampa Alternativa. Lo
scopo è dare vita ad una vera e propria
collana online composta da “materiale italiano
inedito, testi di editori e provenienza diversa,
traduzioni di testi stranieri già diffusi
con licenze analoghe”, ma anche fornire
notizie e aggiornamenti continui su simili iniziative
a livello globale. Il futuro pare che stia andando
davvero “Oltre la grande ©”,
lungo il “sentiero di mezzo”, un’espressione
attribuita alle licenze CC da Scientific American
di febbraio,**** e che secondo la tradizione buddhista
- divertente ricordarlo – è uno stato
di pace assoluta, di completa libertà da
posizioni estreme; soprattutto, “conduce
all'abbandono di tutte le visioni errate”.
* News CopyDown: 28.12.04 - copydown2.inventati.org
** Il testo è disponibile online in lingua
originale a questo indirizzo:
cyberlaw-temp.stanford.edu/freeculture.pdf
*** “I diritti esclusivi relativi ad un'opera
dell'ingegno si estinguano nel momento in cui
l'opera viene prodotta/riprodotta grazie ad un
finanziamento pubblico”; “un'opera
è da considerarsi prodotta/riprodotta grazie
ad un finanziamento pubblico se in assenza dell’apporto
dell’amministrazione non sia possibile produrla
o riprodurla”.
www.creativecommons.it/main.php?page=scarichiamoli
**** Scientific American: www.sciam.com; www.liberacultura.it
- news 6 febbraio 2005.