GUERRIGLIA MARKETING E GLI ESPROPRI PROLETARI di Maria "DaMe`" Molinari
Il
6 novembre 2004, un gruppo di disobbedienti, durante
la manifestazione nazionale organizzata dalla Grande
Alleanza Precaria, entra in un supermercato Panorama
e in una libreria Feltrinelli e porta via della merce
senza pagarla.
Lo chiamano esproprio. Quella che doveva essere un'azione
di autoriduzione, appare agli occhi di molti come un
vero e proprio furto, qualcosa di illegale e illegittimo,
una rapina politica. Si discute di danni, guarda caso
di chi li ha subiti e di chi li ha provocati e il pensiero
di qualcuno va addirittura a “quegli espropri
proletari che portarono alla P38”.* Sulla questione
precariato intanto si tace e si lascia che sia la magistratura
ad occuparsene. Ecco i risultati: per i responsabili
è stata formulata l’accusa di rapina aggravata,
eccessiva “per un’azione palesemente dimostrativa,
volta a denunciare il caro prezzi della conoscenza”.
Parole di F. Cortiana.**
Che una questione politica e sociale fosse trasformata
in un problema di ordine pubblico era forse, triste
dirlo, quasi prevedibile. Ma che una forma di protesta
quale è sempre stato l’esproprio proletario,
si trasformasse in un servizio di marketing, non l’avrebbe
immaginato nessuno! Ma è proprio ciò che
è accaduto, in occasione del Santo Natale, quando
è stata annunciata la nascita di www.espropriproletari.com,
un sito che ha già fatto discutere. L’esproprio,
per la gioia dei danneggiati e forse anche di chi ha
espropriato, viene qui proposto come “un'opportunità
unica per far conoscere la tua azienda su tutto il territorio
nazionale”. Il gruppo di disobbedienti, isolato
e non ben organizzato, così tanto criticato a
destra e neanche troppo condiviso a sinistra, vi appare
come “un gruppo di operatori specializzati”,
non più precari quindi e neanche tanto temibili,
ma al servizio della grande distribuzione, degli ipermercati,
delle imprese della ristorazione, delle aziende di trasporto,
dei piccoli retailer. Gruppo Pam e Feltrinelli sono
menzionati tra i clienti già ben affermati, “il
nostro migliore biglietto da visita”, dicono.
Dei vantaggi dell’esproprio hanno già usufruito.
L’idea di trasformare l’esproprio in un
affare non poteva che partorire dalle menti creative
di Guerriglia Marketing,
i cui membri formatisi nel circuito del culture jamming,
sono veri esperti nella “modificazione radicale
dell’esistente”, attraverso l’uso
del detournament, del falso, dell’improbabile
e dell’assurdo. Il fine è ottenere il massimo
della visibilità con il minimo sforzo e il minimo
degli investimenti. Il target: il sistema dell’informazione.
Come fa notare Andrea Natella,
uno dei leader di GM:
<<Se hai un opinione scomoda o minoritaria, per
riuscire a diffonderla senza avere un budget da investire
devi trovare delle strade alternative. Devi inventare
cose nuove o più spesso trovare un modo nuovo
di raccontare la stessa cosa, fare in modo di superare
pregiudizi e attirare l’attenzione dell’opinione
pubblica sulle tue tematiche>>.
Funziona
in pratica come un cavallo di Troia nei meccanismi di
produzione dell’informazione. <<Se non hai
il budget per accedere direttamente a quel sistema puoi
provare con un buon hack - prosegue Natella - e da questo
punto di vista, Internet rappresenta un utile sponda,
un occasione di approfondimento e di contatto diretto
tra business e customer, un occasione per ricreare la
verità che si cela dietro la notizia confezionata
artificialmente>>.*** Ed infatti è proprio
su Internet che si è concretizzata questa nuova
idea di GM
che poi in sostanza altro non è che un’interpretazione
assai differente dei fatti del 6 novembre. L’esproprio
quel giorno ha già garantito la visibilità
di quel “marchio” e di quella “insegna”
su tutta la stampa nazionale. Questo sembra voler dire
chi di visibilità s’intende. E’ stato
un vantaggio sia per chi è stato espropriato,
che si è fatto un po’ di pubblicità
gratis, sia per chi ha espropriato che non solo ’è
tornato a casa con qualche prosciutto, ma ha anche ottenuto
di stare sulle prime pagine dei giornali per qualche
giorno. L’accusa di rapina aggravata, a questo
punto, sembrerebbe davvero eccessiva per un’azione
che ha avuto il beneficio di accontentare un po’
tutti.
Per quanto
assurdo e scandaloso possa sembrare a qualcuno, espropriproletari.com
prende spunto da fatti concreti ed è realtà
solo un po’ calcata così da far riflettere
meglio sul senso del rapporto tra politica e mercato.
Svela inoltre la verità celata sotto tanto clamore
e ribaltando la logica del danno con quella del profitto,
getta persino le basi per una possibile difesa processuale.
*Così titola un articolo di Giampaolo Pansa su
“Repubblica” del 14/11/04.
** Comunicato Stampa - No Global. Cortiana (Verdi) “Rispondere
politicamente alle questioni poste dagli espropri”
– 13/01/2205. Su http://www.rekombinant.org/
***Andrea Natella, Strategie di comunicazione e promozione
alternative: Il Guerriglia Marketing! Su www.percheinternet.it/autoformazione/guerriglia-mktg.html.