NUOVE INFORMAZIONI by MinDBlinD [OndaQuadra]
Correva libero nell’erba alta puntando i piedi in avanti come uno
stambecco, in modo da toccare il suolo solo con le punte. Sembrava
volasse sul campo addormentato del primo mattino, ancora avvolto da una
leggera foschia ed accarezzato dalla fresca rugiada.
Aveva pensato molte volte alla condizione fisica chiamata libertà
perché troppo spesso era stato prigioniero.
Bloccato anche stavolta dalla fame di informazioni ad un livello 0 di
vita vegetativa. Questa voglia insaziabile di succhiare immagini,
suoni, odori, sapori di altre vite, di altre menti che come la sua
avevano esplorato uno spazio reale o fittizio, non lo abbandonava mai.
Lui era l’eroe che difendeva la libera circolazione delle informazioni
e combatteva la conoscenza limitata e programmata imposta dal Diritto.
Sosteneva infatti, che il vissuto di ciascuno di noi doveva essere
patrimonio comune. Come fanno i branchi di gazzelle per difendersi dai
predatori, secondo le antichissime leggi della sopravvivenza, era un
obbligo trasmettere l’esperienza personale al resto degli individui, a
tutta la specie. Così sarebbe dovuto essere anche qui, anche oggi per
l’Homo Sapiens. Invece l’etologia ci insegna che questa specie è
l’unica ad uccidere se stessa: l’uomo è il solo nemico dell’uomo.
Sempre è stato così e purtroppo sempre sarà così!
Ecco perché lui si trovava imballato in un ovulo pressurizzato,
immobilizzato gambe e braccia, intubato da una decina di cannule che
gli penetravano nelle vene, nei polmoni e negli organi uretrali.
L’odierna società non era altro che quella vecchia ripassata a nuovo da
un maquillage tecnologico: elettronica intelligente iperinvadente in
ogni ambito della vita quotidiana, tanto da poter essere considerata
un’estensione dell’architettura funzionale umana; vecchie leggi morali
o anzi moralistiche completamente cancellate (fa ridere pensare che
solo pochi decenni fa ancora si discuteva di bioetica, mentre poi
l’ingegneria genetica è stato il settore economico che ha sfornato più
miliardari, battendo anche quello dell’informazione applicata).
Il nuovo Diritto, creato ad hoc per il marketing informatico, tutelava
strenuamente la proprietà privata dei dati. Ad ogni individuo era
associato dalla nascita un database, che si arricchiva di informazioni
fino alla morte. Il sapere personale era quantificato dai crediti
accumulati e determinava l’importo dello stipendio incassato a fine
mese. Era vietato introdursi nei database altrui che costituivano la
vera e propria identità individuale nella rete. Per lui però si
trattava solo di trovare le chiavi logiche giuste. Non era certo un
lavoro da dilettanti, ma con la sua esperienza, accumulata al servizio
del Diritto da infiltrato sabotatore, poteva arrivare a tutto ciò che
voleva.
L’appetibile obiettivo che stavolta si era prefissato era molto arduo.
Non aveva mai provato prima d’ora ad entrare in un soggetto come
questo. Era alle costole di un fottutissimo artista grafico-
interattivo. La sua conoscenza era una tra le più voluminose della
città: aveva 2830 crediti contro i suoi 2600. Ok, però lui aveva
succhiato come un dannato per arrivarci, e non sempre aveva prelevato
materiale free perfettamente legale. Un individuo normale di solito si
manteneva sotto i duemila dopo una vita media di 100 anni. Lui ne aveva
solo 35 ed era già ampiamente sopra la soglia.
Come aveva fatto questo sconosciuto a superarlo? Quali informazioni
così preziose aveva catturato nel suo vissuto?
Si chiamava Sten ed era rintracciabile nel canale 66.
Non doveva dimenticare che tentava di succhiare la testa di un artista:
era da lì che doveva partire! Perciò aveva visionato una quarantina di
tavole, esposte in alcuni siti importanti del marketing informatico e
della vecchia industria elettronica, che investiva nell’arte per
rilanciare un’immagine culturale consolidata del suo settore.
Era difficile spiegare a parole ciò che era stato fatto solo per essere
guardato e non sapeva definire cosa raffigurasse “Il galoppo”, ma ne
era fortemente attratto. Gli mancava il senso dell’arte: non ci capiva
un cazzo di quelle cose così astratte. Nemmeno i colori e le forme
di “Vento” potevano racchiudersi nella banalità di un’immagine
conosciuta.
Era arrivato alla conclusione che stavolta non serviva a niente scavare
nella vita del soggetto per scovare le chiavi con un’abile deduzione e
penetrarne così l’identità individuale. Infatti ad ognuno dei tre
tentativi che aveva fatto per infilarsi dentro Sten-database gli era
comparso, sul visore bioculare del casco, un diavoletto rosso con le
corna ricurve, gli occhietti lucenti, che ballava spensierato in barba
ai suoi trionfi passati di sagace succhiatore. Questa volta doveva
puntare tutto sull’intuizione, sulle emozioni che captava dalle opere,
per aprire un vissuto schiodato dalla realtà formale come quello di un
artista.
Ammirava con attenzione i pixel luminosi di “Mercurio” su Intel-
Art.com, tavola grafica numero 43, mentre iniziava a crearsi davanti a
lui uno sterminato campo d’erba verde brillante. Guardava meglio e
scorgeva un ragazzo avvicinarsi dal fondo.
D’improvviso spariva tutto. Nero. Black out.
In alto a destra si apriva una finestra blu militare:
Lei ha violato l'art. 4 del Diritto. E' stato identificato e tra venti
minuti sarà prelevato da una Squadra. La pena che dovrà scontare
prevede un anno al livello 0. Grazie e buona giornata
Cazzo l’avevano beccato! Maledetti! Erano diventati sempre più bastardi
ed era davvero difficile fregarli con arroganza ed ironia come una
volta. A questo punto però non lasciava il lavoro a metà. Voleva
entrare dentro Sten: aveva solo pochi minuti di tempo e più niente da
perdere! Era ritornato nel prato verde; ora rivedeva anche il ragazzo
avvicinarsi verso di lui. Lo vedeva correre veloce nell’erba morbida
tanto che sembrava avesse le ali ai piedi.
A che cosa doveva farlo pensare quest’opera? Alla natura: no, era
troppo banale. Alla velocità forse?! No no. Alla libertà? Si, certo!
Era la corsa libera e sfrenata del figlio del vento, che volava leggero
con due piccole ali alle calcagna, sull’erba fresca del primo mattino.
Chiave logica corretta. Accesso consentito. Buongiorno Signor Sten: il
suo credito attuale è 2830
Fatto. Acquisito.
Erano entrati. La Squadra aveva tagliato le fibre ottiche che
scivolavano per tutta la stanza ed era tornato il black out nel suo
visore.
Correva leggero sulle punte dei piedi nell’umido tappeto erboso come il
messaggero degli dei. Immaginava la libertà, ora che sapeva darle una
forma!
Tra soli 164 giorni sarebbe stato di nuovo fuori, più ricco di prima
grazie ad un’identità individuale di ben 5430 crediti.
Battute totali: 6.641