POESIA HACKER
Dentro ciascuno di noi, dice il poeta, c'e' un uomo
che desidera scappare.
Dove non importa. L'importante e' "andare".
Ulisse,
il giorno dopo la strage, si sveglio' e vide accanto a se' Penelope che
dormiva.
"Come sono felice" penso' l'eroe.
I Proci erano morti e nella
reggia regnava il piu' assoluto silenzio.
Ando' nella stanza del figlio:
anche Telemaco dormiva.
"Come sono felice" penso' ancora una volta Ulisse.
Poi si reco' al porto, vide una nave e disse ai marinai: "Salpiamo"...
Noi
siamo in viaggio da sempre. Noi siamo uguali, uguali a nessuno, uguali a
tutti.
Noi siamo coloro che vanno incontro alla liberta' e contro il
sistema.
Noi siamo gente che tende all'infinito nell'infinita' della rete.
Noi sappiamo che forse l'unica verita' e' che non c'e' mai verita'.
Noi
siamo quel che siamo, liberi dal Bene e liberi dal Male.
Noi siamo coloro
che il mondo odia di piu',
quelli che conoscono il significato della
Liberta' di Conoscere.
Noi non crediamo nel mondo, ma nella conoscenza.
Noi
sappiamo che ci dev'essere una breccia in questo mondo, e Noi la troveremo.
Noi siamo nascosti nel buio dell'anima di ogni uomo che si chiede "Perche'?"
Potrai cercare una, cento, mille, centomila vite, ma non ci toverai sulla
Terra.
Noi siamo nella Rete. Noi siamo la Rete.
Uccidi noi e la Rete
morira'.
Noi siamo l'incarnazione del desiderio di conoscenza degli uomini.
Noi non guardiamo, non tocchiamo, non sentiamo, non odoriamo,
non
ascoltiamo, non gustiamo, Noi capiamo.
Se cerchi una risposta allora cerchi
noi, se fai una domanda allora sei noi,
Se rispondi a quella domanda allora
sei per quello per cui siamo noi.
Noi siamo Hackers."