Un uomo e una donna sono soli in una stanza,
La caotica nascita di un imbarazzo inespresso,
lo sfuggevole incrocio di sguardi confusi e squilibrati,
il germogliare di un divino e demoniaco, di un sacro e profano amplesso,
attimi, odori, sapori divorati, per poter poi dire e comunque pensare, di
aver determinato lo stravolgimento, il caos, situazione antica in cui tutte
le forze erano tutte in campo.
E' facile vacillare tra un solo polo negativo e un solo polo positivo. Se ci
rimane almeno il senso della vita, dopo aver dimenticato quello dell'amore,
buttiamoci nelle mille scintille dei nostri umori, giochiamoci senza mai
ritrarci, lasciamoci divorare da scosse atroci.
La risposta fu ingenua e antica. La sua non era una rivoluzione. Lei portava
dentro di sč il sentimento antico della prigione e la forza cieca della
liberazione. Lei parlava e agiva come allora, come ogni donna che lotta
contro la storia che divora.
Lui, libero e pieno della sua libertą come sempre come in ogni etą, non si
gioca mai niente, se non ha sconvolto la propria mente.
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Lui con la stessa durezza antica degli occhi di chi si difende da
un'improvvisa e sconvolgente strada cieca, si ritrae, con lo stesso calore
con cui potrebbe baciare, si trattiene con la stessa delicatezza di chi
dedica ad una donna un senso di purezza.
E' diffcile dire cosa in realtą pensasse.
Il pensiero di un uomo č assai ambiguo tra le porte aperte di un "fare
libero" gradito, ma mai conquistato.
La donna non si dispiace; č l'abitudine storica al fallimento di un sogno
mendace.
Lei riesce a trovare sempre il godimento in ogni cosa; il suo unico piacere
adesso č la ricerca, scoprire cosa, la fatica matta e donchisciottesca che
la porterą poi, come č sempre stato, ad esser l'esca delle proprie passioni
e il nodo dell'amo che non ha mai lacerato.
Lui..in silenzio...senza un umore,
lei come una madre se lo avvicina al cuore.
Pubblicata in:
Nonsolopoesia [digest number 300] // 6 Settembre 2000 //
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