MATRIX O DEL SILICIO GNOSTICO. ALCUNE RIFLESSIONI SULLA SIMBOLOGIA DEL FILM by Danilo Santoni
Uno degli aspetti
più evidenti di Matrix, un aspetto che è evidente anche per lo
spettatore più sprovveduto, è la stretta connessione tra elementi
narrativi e allusioni palesemente scoperte ad opere che sono patrimonio
del modo di sentire e di vedere della cultura postmoderna (non è
proprio un caso la citazione del libro Simulacra and Simulation di
Jean Baudrillard, la bibbia del modo di sentire postmoderno: il libro
viene usato come il contenitore dove Neo nasconde i propri dischetti
pirata; si tratta di un testo filosofico che cerca di penetrare l’idea
di cosa sia reale e cosa sia semplice simulazione; Neo apre il volume al
capitolo "On Nihilism"). Il film presenta una serie complessa
di simbologie religiose e letterarie che riescono senza dubbio a
spiegare meglio il senso stesso della pellicola.
L’elemento
preponderante all’interno di questa simbologia è senza dubbio dato
dal versante del sentimento religioso di origine gnostica.
Lo
gnosticismo si diffuse dal I al V sec. d.C. nel bacino del
Mediterraneo fino al Medio Oriente, ma molti temi hanno una
qualche origine pre-cristiana databile attorno al I sec. a.C.
Il
termine Gnosticismo deriva dal greco "gnosis",
conoscenza, e identifica sia il cammino che il fine che lo
gnostico si prefigge di raggiungere. La gnosis è un
atteggiamento esistenziale che coinvolge totalmente la vita dell’individuo
che, attraverso un processo intuitivo, giunge alla conoscenza di
sè, dell’origine dell’uomo e del mondo: questa conoscenza
gli consente la salvezza personale dal mondo della materia, che
è il male da cui redimersi.
Per
lo gnostico la ricerca religiosa era tutt'uno con l'esplorazione
della psiche.
Secondo
gli gnostici l’umanità è divisa in tre categorie: i
"somatici" o "ilici" che sono dominati dalla
materia; gli psichici che racchiudono un’anima vagamente
ricettiva per una eventuale attrazione dall’alto e infine gli
"spirituali" o "pneumatici" (gli gnostici);
da questa concezione ne deriva che la salvezza dell'uomo è una
questione strettamente privata in cui il rapporto tra gli uomini
perde rilevanza ed è solo riservata ad una élite predestinata.
Solo
con un atto di ricordo o di risveglio l’uomo, o almeno chi ha
la necessaria vocazione, può riconoscere la propria natura
spirituale e affrontare la via della liberazione progressiva dai
condizionamenti subiti al passaggio di ogni sfera. Questo è
possibile per mezzo di un processo descritto come ascesa dell’anima,
in cui l’adepto, percorrendo a ritroso l’itinerario della
caduta, deve affrontare a ogni sfera gli esseri spirituali a
essa preposti, gli arconti, e riuscire a passare grazie alle
formule e alle parole di passo apprese nell’iniziazione
gnostica.
Nonostante
i propri limiti, la gnosi presenta spunti di riflessione proprio
a partire dall’accento che pone sulla ricerca spirituale
dell'individuo e sull'impossibilità di delega ad autorità
esterne di tale compito; principio che è alla base della
moderna psicoanalisi evolutiva.
In
epoca contemporanea oltre a movimenti, per lo più elitari, che
si richiamano esplicitamente a correnti gnostiche del passato,
non sono mancati tentativi d’identificare caratteri gnostici
in fenomeni culturali moderni anche molto diversi: dalla
mancanza di senso dell’esistenza terrena, come nel caso del
nichilismo oppure dell’esistenzialismo, al rifiuto di
accettare la realtà naturale con progetti d’interventi
radicali, come nel caso delle manipolazioni genetiche. Caratteri
gnostici si possono osservare anche in una certa mitologia
relativa a Internet: se la pretesa gnostica sta nel ricostruire
il reale attribuendo un diverso statuto ontologico a "enti
di ragione" o a "opere di fantasia", Internet
fornisce la possibilità di modificare la realtà in modo più
radicale di quanto sia stato finora possibile per mezzo dell’ideologia
o della manipolazione creando una realtà virtuale nel
ciberspazio, in cui ciascuno può "navigare",
svincolato dai limiti del corpo.
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Gli gnostici
intendevano il Dio come un’entità che raramente si lascia coinvolgere
da questo mondo. Questo Dio ha come suoi sostituti un gruppo di una
trentina di creature spirituali chiamate eoni, tutti assieme questi eoni
formano il pleroma, la ‘pienezza’.
Nella mitologia
Gnostica un eone di nome Sophia (saggezza) generò un essere spirituale
dai grandi poteri ma dalla scarsa intelligenza che credeva d’essere il
dio definitivo. Questo essere prese una parte dell’essenza divina del
pleroma e con essa plasmò il mondo creato e gli Arconti, i guardiani e
i difensori del mondo. È relativamente facile tracciare un parallelo
tra queste figure e gli agenti Smith, Brown and Jones del film: sono
responsabili del mantenimento dell’ordine e della sottomissione alla
realtà artificiale; lo stesso Morpheus in fondo non fa che confermare
la cosa quando dice "controllano tutte le porte, hanno tutte le
chiavi." Il termine agenti, invece, si ricollega alle nuove
tendenze della ricerca sulla IA.
A questo eone
venne dato il nome di Demiurgo (Demiurgos), l’artefice semi-divino.
Tale creazione del mondo viene intesa in senso negativo e come prigione
per lo spirito umano. Secondo la visione gnostica, ogni essere umano,
volente o nolente, serve questo falso dio in una specie di
sonnambulismo. Il mondo illusorio che le IA hanno posto di fronte agli
occhi dell’umanità per nascondere la verità si ricollega al
Demiurgo, al falso Dio, che mise assieme un mondo raffazzonato e che non
è altro che un’estensione corrotta del Vero Dio (come detto la
somiglianza è avvalorata dalla corrispondenza tra la figura degli
Agenti e quella degli Arconti).
Questo parallelo
con lo gnosticismo si fa più evidente con le parole dell’Agente Smith
in cui descrive il primo mondo creato da Matrix, il "mondo
perfetto", che non sarebbe altro che un parallelo con la visione
gnostica del Giardino dell’Eden.
Sophia, visto cosa
era avvenuto, cercò di liberare i primi esseri umani, Adamo ed Eva.
Mentre essi si trovavano nel Giardino dell’Eden entrò nel corpo di un
serpente e disse loro che potevano arrivare alla divinità solo
riuscendo a mettersi in contatto con la scintilla divina che si nasconde
in ogni essere umano. Adamo passò questa conoscenza al figlio Seth e da
allora si continua ancora a passarla di generazione in generazione. Nel
film la pillola rossa che viene offerta a Neo svolge la funzione
equivalente al frutto proibito dell’albero della conoscenza del bene e
del male; la Pillola Rossa, comunque, si presenta come uno strano
miscuglio di Alice nel paese delle Meraviglie e della storia del
Giardino dell’Eden: ad Alice viene offerta una torta, ad Adamo ed Eva
una mela, due oggetti che una volta ingeriti cambieranno per sempre il
mondo dei personaggi. Il paragone con le opere di Carroll (Alice In
Wonderland, Through The Looking Glass) non è poi peregrino
come possa sembrare in quanto Matrix abbonda di allusioni prese
dai due romanzi:
"Segui il
coniglio bianco" (Follow the white rabbit) viene dalla storia di
Alice che segue un coniglio nella sua tana [nel caso di Neo una ragazza
con il tatuaggio di un coniglio bianco] per entrare nel Paese delle
Meraviglie.
"Ti mostrerò
quant’è profonda la tana del coniglio" (I'll show you how deep
the rabbit hole goes) è un’altra allusione al passaggio di Alice nel
Paese paese delle Meraviglie.
Il riferimento al
coniglio si ritrova anche in un’allusione obliqua: quando Neo è in
attesa dall’Oracolo, alla televisione stanno trasmettendo un film, Night
of The Lepus, che tratta
della storia di un gigantesco coniglio mutante. Questo procedimento di
creazione di simboli attraverso citazioni indirette (quasi un gioco di
specchi) si ripete più volte e almeno in un altro caso avviene sempre
con il mezzo televisivo: infatti mentre Neo attraversa l’appartamento
di una vecchia signora, la televisione sta trasmettendo l’immagine di
un uomo minaccioso vestito di nero. Si tratta del Numero 2, dalla serie
di telefilm The
Prisoner, una serie molto
orwelliana di un villaggio ‘artificiale’ dove viene rinchiuso un
agente segreto che ha tentato di fuggire dalla propria organizzazione.
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Un’altra
allusione al romanzo di Carroll si ritrova nella scena in cui Neo tocca
lo specchio e la sua mano inizia a trasformarsi (anche Alice durante il
suo viaggio incontra uno specchio)
Sempre secondo la
visione gnostica, nel tempo sono stati inviati tra di noi altri eoni per
informarci sulla natura della divinità, l’ultimo dei quali di nome
Cristo, parlava attraverso Gesù un uomo normale. Nel film la simbologia
legata alla figura di Gesù è vasta e va dall’ultima cena (Neo
mangia con il resto dell’equipaggio adombrando non solo l’Ultima
Cena ma anche la profezia di Cristo che qualcuno al suo tavolo lo
tradirà) alla figura stessa del traditore, del ’Giuda’ Cypher. Non
passa inosservato il nome del personaggio: col termine ‘cipher’
viene indicato un messaggio scritto con un codice segreto e anche una
persona che è una nullità. Cypher rappresenta anche una specie di
gioco di parole rispetto a Lucifer. Il suo vero nome, comunque, è
Reagan ed anche qui c’è dell’ironia vista la frase che pronuncia
nel momento in cui accetta di tradire i suoi compagni: "Voglio
essere qualcuno importante… come un attore… Non voglio ricordare niente,
mi capite? Niente."
I nomi dei
peronaggi principali hanno tutti una chiara valenza simbolica.
Morpheus: il nome
gli viene dal dio greco dei sogni, un simbolismo onirico che è
collegato al nome della nave, Nebuchanezzer (Nabucodonosor).
Nebuchanezzar, re di Babilonia, fu istruito in sogno da Dio per
distruggere gli abitanti di Gerusalemme che adoravano falsi profeti. Da
notare il particolare della placca col nome della nave: "MARK
III No. 11, Nebuch., Made in the USA, Year 2069". Il verso
della Bibbia (Mark 3:11) recita "e gli spiriti impuri,
ogniqualvolta vedono Lui, cadono di fronte a Lui e gridano dicendo
"Tu sei il Figlio di Dio"".
Morpheus come
personaggio nei confronti di Neo svolge una funziona analoga a quella di
San Giovanni Battista ed è anche un equivalente del Pro-padre gnostico,
il padre di tutti noi, minacciato dal Demiurgo (Matrix) e che è salvato
da Cristo (Neo).
Neo/Thomas
Anderson: Neo che significa nuovo o rinnovato è anche l’anagramma di
"one" ricollegandosi così alla convinzione di Morpheus che
egli sia The One, L’Eletto.
Il numero dell’appartamento
di Neo è il 101.
Ci sono
riferimenti biblici e gnostici anche nel vero nome di Neo: Thomas,
Tommaso, che significa gemello, si dice che fosse fratellastro del
Cristo; fu anche un apostolo riluttante ad ammettere la resurrezione.
Rifiutando la verità dei suoi sensi rispetto a Matrix, anche Neo
diventa un ‘San Tommaso’. Il nome presenta anche un riferimento col
vangelo gnostico di Tommaso il quale afferma "Il Regno dei Cieli è
dentro l’uomo, e lui non lo sa ". Il cognome Anderson significa
"son of Ander", con Ander che deriva da Adamo. Neo è il
"figlio gemello dell’Uomo", un Nuovo Adamo, un personaggio
con molta forza nell’insegnamento gnostico. Il parallelo con Adamo
torna nel nome della via dove Neo si incontra con Trinity, Adams Street,
per l’appunto.
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Il personaggio di
Neo ha inoltre molte caratteristiche che lo avvicinano anche a motivi
buddisti: Morpheus crede che sia il liberatore originale reincarnato e
Neo appare come bodhisattva, un illuminato che si rifiuta di entrare nel
nirvana fino a che tutti gli spiriti non siano stati illuminati (un
altro aspetto che forse è secondario e casuale, Keanu Reeves ha
recitato la parte del Principe Siddharta Guatama nel film Piccolo
Budda di Bernardo Bertolucci)
Trinity, il suo
nome è ironico, visti gli insegnamenti gnostici che vedevano la
trinità costituita da Padre (il vero Dio), il Figlio (il divino fattosi
carne, in fondo tutta l’umanità) e Lo Spirito Santo/Aspetto Materno
di Dio. Trinity potrebbe anche evocare la mitica Trinità Femminile, gli
stadi femminili di vergine, madre e vecchia, anche se non sono presenti
nel film.
Un altro
riferimento si ha nel numero della stanza all’uscita finale, Room
303.
La scena in cui
Trinity risveglia Neo con un bacio fa riferimento a Biancaneve e
alla Bella Addormentata, anche se risvegliandosi non dalla morte
ma dai propri dubbi e dalle proprie paure si collega anche, e
soprattutto, con le figure di Buddha e Cristo.
Emblematico è
anche il nome della città di Zion, Sion, la città di Dio, l’unica
città di Matrix in cui gli uomini sono liberi, in questo caso,
comunque nelle profondità della terra e non nell’alto dei cieli. Nel
Vecchio Testamento la città faceva riferimento esplicitamente a
Gerusalemme, mentre nel Nuovo Testamento la Città di Dio, oltre a
Gerusalemme si riferisce al Paradiso.
Il mondo che ci
circonda ci distrae dalla verità su chi siamo veramente intossicandoci
di falsità e noi possiamo liberarci da queste falsità attraverso dei
"Messaggeri di Luce", sta a noi riuscire ad ascoltarli o
ignorarli, capendo o meno chi veramente siamo. Un mezzo per cercare di
districarci tra le falsità è rappresentato dalla persona dell’oracolo.
L’oracolo (in stretta relazione con L’Oracolo di Delfi, la cui
frase "Conosci te stesso", è riportata nel film sopra la
porta della cucina) rappresenta le risposte distorte che filtrano
attraverso una realtà confusa: le sue predizioni, che Trinity si
sarebbe innamorata dell’Eletto, che Morpheus avrebbe trovato l’Eletto
e che Neo non era l’Eletto (ma che forse lo sarebbe stato nella vita
successiva)… si realizzano tutte, anche se non in modo letterale. La
figura dell’oracolo e delle persone incontrate nel suo appartamento,
soprattutto il personaggio che cerca di piegare i cucchiai ("Non
cercare di piegare il cucchiaio, è impossibile. Cerca invece di
realizzare la verità, che non c'è nessun cucchiaio, e ti accorgerai
che sei tu a piegarti.") si collegano proprio al concetto di gnosis
suggerendo che la soluzione alla condizione umana si trova all’interno
di brandelli specifici di conoscenza.
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